giovedì 25 dicembre 2008

1

Oroscopo 2009


Ariete (dal 22 marzo al 20 aprile)
Avete una natura appassionata, travolgente e selvaggia, motivo per cui fate tutto di corsa. Raggiungete presto i traguardi prefissi e sapete vedere anche oltre, non vi perdete in chiacchiere. Siete determinati ma anche troppo impulsivi e non vi rendete conto che certe battaglie che non ci sono motivi per combatterle, e ce ne sono altre che non si possono estendere a chi non le condivide. Essere davanti a tutti non porta solo vantaggi. Lasciando tutti indietro, offrite la spalla ai nemici e sarete troppo distanti dagli amici. Perciò rallentate, e godetevi la vita.

Toro (dal 21 aprile al 21 maggio)
Avete una dote non comune: sapete ascoltare. Chiunque. Amici, parenti, semplici conoscenti e perfetti sconosciuti, avete tempo per tutti. Una virtù da cui trarrete beneficio anche voi, perché ha il potere di allargare i vostri orizzonti. Il rischio è però che, imparando ad ascoltare gli altri, dimentichiate spesso di ascoltare voi stessi. Consigliate le gite nei boschi, sui monti, passeggiate sulla sabbia o su strade innevate, insomma nei paesi e nei luoghi dove il tempo scorre più lento, là dove regna il silenzio, per ritrovare la vostra voce interiore.

Gemelli (dal 22 maggio al 21 giugno)
Personalità viva, brillante, pronta, rapida, estrosa, agile, acuta elastica ma anche estremamente superficiali. Furbi per natura, saprete destreggiarvi con abile opportunismo nelle situazioni più difficili, bluffando,ostentando sicurezza, riuscendo a volgere a proprio vantaggio qualsiasi occasione si presenti, con abile opportunismo ed impareggiabile faccia tosta. Una vita fatta, non proprio di bugie, ma di mezze verità. Finché non perderete il controllo di quel che fate, non ci sarà nessun problema. Un solo passo falso e verrete travolti dall'effetto valanga.

Cancro (dal 22 giugno al 23 luglio)
Ingenuo ed infantile, la tipica personalità di chi ama, a qualunque età, credere alle favole. Ma anche nelle favole ci sono indizi da raccogliere, difficoltà da superare, enigmi da capire, mappe da interpretare. I segnali della vita sono più semplici, a volte impercettibili: assorti nella lettura vi accorgerete che un articolo tratta un argomento che volevate approfondire, la radio trasmetterà canzoni che proprio in quei momenti speravate di riascoltare oppure per la strada incontrerete persone di cui vi sarete appena chiesti che fine avessero fatto . Non sono soltanto coincidenze. Interpretate nel modo giusto, vi faranno vivere quelle favole in cui ancora credete.

Leone (dal 24 luglio al 23 agosto)
Avrete la sensazione che tutto ciò che vivete non sia sufficiente, che ciò che sembrava soddisfarvi non sia più interessante. Ci sono limiti che avrete voglia di superare. Non reprimetevi: se frenate l'istinto di seguire il nostro cuore diverrete acidi, frustrati. Avete forza, coraggio, ambizione, senso del rischio e dell'azzardo sufficienti per percorrere territori inesplorati. Le capacità per portare i vostri progetti a buon fine non vi mancano. Dovreste però chiedervi perché lo fate: state correndo verso il futuro oppure siete in fuga da voi stessi?

Vergine (dal 24 agosto al 23 settembre)
L'anno vi offrirà numerose occasioni per cambiare rotta. Ma questo non significa che dobbiate necessariamente coglierle al volo. Ci sono sfide che solo voi potete accettare o rifiutare, senza farvene una colpa in nessun caso. Anche se ogni via è una via soltanto, ognuno ha la sua. Non lasciatevi influenzare dagli altri, quindi, per scegliere la vostra. Ma non lasciatevi influenzare neanche dalle vostre paure perché se farete i disinvolti non essendolo risultereste ridicoli, frenando gli slanci espressivi sareste invece schiavi dei vostri stessi timori.

Bilancia (dal 24 settembre al 23 ottobre)
Spesso consentite che rancori e pensieri negativi si ripercuotano sul presente. E' giunto il momento più opportuno per fare qualcosa. Tipo lavarli via. Non intraprendete guerre inutili: ricordatevi che nella furia del combattimento il controllo è perduto, i vostri ideali periranno e voi con loro. Avete una natura socievole ed una personalità di grande fascino, charme, stile ed eleganza. Doti che, se interpretate male, come negli ambienti mondani che vi capiterà di frequentare, vengono scambiate per freddezza e distacco. In certe circostanze è meglio chiudere un occhio. A volte anche due.

Scorpione (dal 24 ottobre al 22 novembre)
Passionalissimi come siete, i momenti intensi e travolgenti non vi mancheranno certo. Peccato che saranno quasi sempre di breve durata, semplici fuochi di paglia. Ma non per questo vi abbandonerete a disperazione e dolore. Siete come le fenici, abituati a rinascere dalle proprie ceneri. Non che sia tanto facile incenerirvi. Abituati al motto “la miglior difesa è l'attacco” metterete fuori combattimento tutti coloro dei quali sospetterete capaci di farvi sgradite sorprese. E se poi erano innocui, tanto peggio per loro. La vita, in fondo, è solo un gioco crudele. Una sorta di caccia al tesoro senza regole, dove ognuno sfrutta le armi che ha. Ma il vostro problema non è come cercate, e forse neanche cosa. Piuttosto dove: inutile avventurarsi dappertutto, se non si è prima guardati sotto casa.

Sagittario ( dal 23 novembre al 22 dicembre)
Ottimisti, gioviali, indipendenti, amanti della vita e continuamente persi nel mondo dei sogni. Abituati a continue fughe dalla realtà scappando o in posti esotici o nel vostro mondo interiore, quest'anno preferirete il focolare. L'amicizia, i sentimenti, il divertimento, le grandi abbuffate, il calore umano, la natura, l'arte...inutile andare lontano quando ti accorgi che tutto ciò che desideri è a portata di mano.

Capricorno (dal 23 dicembre al 20 gennaio)
Le difficoltà non mancheranno ma non mancheranno neanche la pazienza, la costanza e la lungimiranza per superarle con successo. Alcune persone hanno l'abitudine di cercare negli altri la soluzione dei problemi. In caso di guai la colpa viene addossata agli altri e si ottiene un capro espiatorio. Ma non è il vostro caso. A voi raccogliere le sfide piace e non delegate agli altri le colpe di eventuali fallimenti. Metodici, attenti ai particolari e capaci di mantenere la necessaria freddezza nei momenti più disperati, qualunque impresa sarà alla vostra portata. Approfittatene.

Acquario (dal 21 gennaio al 19 febbraio)
Liberatevi di ogni distrazione e prendete posto al centro di voi. Fuori, il vento frusta il mondo e ne tiene l'illusione; dentro, l'inganno si scioglie al fuoco della meditazione. Parole che potranno sembrare sibilline, ma in fondo abbastanza in linea sia al vostro carattere sia all'anno a cui andrete incontro. Che si preannuncia ricco di avvenimenti. Per cui, se non volete ritrovarvi con troppi fardelli, liberatevi delle zavorre e fate fuori i rami secchi. Tra tanta roba inutile si nascondono gemme preziose. Liberatevi delle prime ed anche le altre torneranno a risplendere.

Pesci (dal 20 febbraio al 21 marzo)
Osate, perché quest'anno tutto è possibile. Agite però, senza perdervi nelle fantasticherie in cui amate fuggire. Indecisi per natura, per una volta tirate dritto senza esitare. Tornare indietro vuol dire sprecare energie: piuttosto, procedete in avanti. Se avete fatto tanta strada, era perché quelle in cui eravate prima non vi piaceva. Quindi perché tornarci? Un passo nell'ignoto è sempre un passo nel vuoto. Ma li fanno anche gli ubriachi. Ruzzolano, ma non sentono dolore. Ecco, avreste bisogno di una sbronza. Di vita, s'intende.

Leggi tutto il post...

venerdì 19 dicembre 2008

1

La vita, il calcio e tutto il resto


Il calcio, uno sport che, con alterne fortune, hanno cantato in tanti. Dicono che ricordi la vita.La stessa di un mediano, “con dei compiti precisi / a coprire certe zone / a giocare generosi” oppure costantemente all'attacco come imporrebbe la coscienza di Zeman , cercando però di sottrarsi a la dura legge del gol, quando fai un gran bel gioco inutilmente, e sono gli altri ad infilartelo in quel posto alla prima occasione. Comunque vada la partita, tu corri, fai tutti i sacrifici possibili sacrifici pur di giocarti le tue chanches. E quelle magari arrivano, sotto forma di un calcio di rigore, oppure ti vengono negate, da una bandierina che ti mette in fuorigioco . Un'opportunità può essere colta al volo oppure sciupata di un soffio, non è dal suo esito che si misura la stoffa di un campione. Però determina il bilancio di un' esistenza, per qualcuno ricca magari di notti magiche, “di sogni, di coppe e di campioni”, per altri di occasioni fallite ed eternamente rimpiante.

UNA VITA DA MEDIANO

Una vita da mediano a recuperar palloni nato senza i piedi buoni lavorare sui polmoni una vita da mediano con dei compiti precisi a coprire certe zone
a giocare generosi
lì,sempre lì
lì nel mezzo
finché ce n' hai stai lì
una vita da mediano
da chi segna sempre poco
che il pallone devi darlo
a chi finalizza il gioco
una vita da mediano
che natura non ti ha dato
né lo spunto della punta
né del 10 che peccato
lì sempre lì
lì nel mezzo
finché ce ne hai
stai lì stai lì
sempre lì
lì nel mezzo
finché ce n' hai
finché ce n' hai stai lì
una vita da mediano
da uno che si brucia presto
perché quando hai dato troppo
devi andare e fare posto
una vita da mediano lavorando come Oriali
anni di fatica e botte e vinci casomai i mondiali
lì sempre lì lì nel mezzo finché ce n' hai stai lì stai lì
sempre lì lì nel mezzo finché ce n' hai finché ce n' hai stai lì

Luciano Licabue
“La vita è una guerra: e a nessuno è permesso fare obiezione di coscienza” dicevano in un film di qualche anno fa, e, a dar ragione a Churchill “gli italiani combattono le guerre come fossero partite di calcio, e le partite di calcio come fossero guerre”. Ci piaccia o meno, sia che i pronostici ci diano favoriti oppure tra gli outsider tutti noi partecipiamo a La copa de la vida.


LA COPA DE LA VIDA
La vida es
Pura pasion
Hay que llenar
Copa de amor
Para vivir
Hay que luchar
Un corazon
Para ganar
Como Cain y Abel
Es un partido cruel
Tienes que pelear
por una estrella
Consigue con honor
La copa del amor
Para sobrevivir y luchar
por ella Luchar
por ella (si!)
Luchar por ella (si!)
Tu y yo!!
Ale, ale, ale
Go, go, gol!!
Ale, ale, ale
Arriba va!!
El mundo esta de pie
Go, go, gol!!
Ale, ale, ale
La vida es
Competicion
Hay que sonar
Ser campeon
La copa es
La bendicion
La ganaras
Go, go, go!
Tu instito natural
Vencer a tu rival
Tienes que pelear
por una estrella
Consigue con honor
La copa del amor
Para sobrevivir y luchar
por ella Luchar por ella (si!)
Ricky Maritin

(traduzione)

La vita è passione pura
bisogna riempire la coppa di amore
per vivere bisogna lottare
un cuore per vincere.
Come Caino e Abele e una partita crudele
devi combattere per una stella
ottieni con onore la coppa dell’amore
per sopravvivere e lottare per lei...
lottare per lei.. lottare per lei...
Tu ed io!! Ale, Ale, Ale!
vai vai vai! Ale, Ale, Ale!
arriva fino in fondo!
Il mondo è ai tuoi piedi
vai vai vai! Ale, Ale, Ale

La Vita è competizione,
bisogna sognare di essere campioni
la coppa è la benedizione
la vincerai, vai vai vai!
Il tuo istinto naturale
ti fa vincere il tuo rivale
devi combattere per una stella
Ottieni con onore la coppa dell’amore
per sopravvivere e lottare per lei...
lottare per lei... lottare per lei...
Tu ed io!! Ale, Ale, Ale!
vai vai vai! Ale, Ale, Ale!
arriva fino in fondo!
Il mondo è ai tuoi piedi vai vai vai!
Ale, Ale, Ale Come Caino e Abele
e una partita crudele
devi combattere per una stella,
ottieni con onore la coppa dell’amore
per sopravvivere e lottare per lei...
lottare per lei.. lottare per lei....
Tu ed io!! Ale, Ale, Ale! vai vai vai!
Ale, Ale, Ale! Tu ed io!!
Ale, Ale, Ale! vai vai vai!
Ale, Ale, Ale!
arriva fino in fondo!
Il mondo è ai tuoi piedi
vai vai vai! Ale,
Ale, Ale arriva fino in fondo!
Il mondo è ai tuoi piedi
vai vai vai Ale, Ale, Ale
Ed è così che mi è venuto in mente: se la vita è come una partita di calcio allora, consapevolmente o meno, la affrontiamo con formazione e tattiche. Ammetto di sentirmi più una riserva piuttosto che di far parte dell' undici titolare, e di non aver mai capito bene in che ruolo io giochi ma forse il vero problema è un altro: capire chi siano i miei compagni di squadra. Ce ne dovrebbero essere almeno 10, da qualche parte, più un possibile allenatore e magari anche il personal trainer.

LA LEVA CALCISTICA DELLA CLASSE

Sole sul tetto dei palazzi in costruzione,
sole che batte sul campo di pallone
e terra e polvere che tira vento
e poi magari piove.
Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore.
Un giocatore lo vedi dal coraggio
dall'altruismo e dalla fantasia…
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai
di giocatori tristi che non hanno vinto mai
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
e adesso ridono dentro al bar
e sono innamorati da dieci anni
con una donna che non hanno amato mai,
chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai...

Nino capì fin dal primo momento,
l'allenatore sembrava contento allora,
mise il cuore dentro alle scarpe
e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato,
accanto al piede rimaneva incollato
entrò nell'area e tirò senza guardare
e il portiere lo fece passare.
Ma Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore
un giocatore lo vedi dal coraggio
dall'altruismo e dalla fantasia…
na na na na na na na na
Il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette
quest'altro anno giocherà con la maglia numero sette.

Francesco De Gregori

Dopo averci riflettuto un po', ispirandomi alle mie esperienze personali, mi sono venuti in mente alcuni nomi. Iniziamo dal ruolo più difficile, quello del numero 1, una persona che spesso dà fiducia, sicurezza, sostegno e voglia di continuare a giocare la partita. Quella che quando manca, si sente, e parare i colpi della vita diventa maledettamente più complicato. Il ruolo del portiere lo vedo simile a quello della propria donna.
LA DURA LEGGE DEL GOL

Chi le ha inventate le fotografie
chi mi ha convinto a portar qui le mie
che poi lo sappiamo scattan le paranoie.
Le facce nella foto accanto a noi
entrate nelle nostre vite e poi
scappate di corsa per non tornare mai.
Quanti in questi anni ci han deluso
quanti col sorriso dopo l'uso ci hanno buttato.
Si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco e all'improvviso dice
Voi non capite un cazzo è un po' come nel calcio.

È la dura legge del gol
fai un gran bel gioco però
se non hai difesa gli altri segnano
e poi vincono.
Loro stanno chiusi ma alla prima opportunità
salgon subito e la buttan dentro a noi
la buttan dentro a noi.

Da queste foto io non lo direi
che di tutta sta gente solo noi
siam rimasti uniti senza fotterci mai.
Sull'amicizia e sulla lealtà
ci abbiam puntato pure l'anima
per noi che l'ha fatto chi per noi lo farà.
Quanti in questi anni ci han deluso
quanti col sorriso dopo l'uso
ci hanno buttato.
Si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco all'improvviso dice:
Voi non capite un cazzo è un pò come nel calcio.

È la dura legge del gol
fai un gran bel gioco però
se non hai difesa
gli altri segnano e poi vincono.
Loro stanno chiusi ma alla prima opportunità
salgon subito e la buttan dentro a noi
la buttan dentro a noi.
Il tipo con il cappellino blu
dei New York Yankees quello lì sei tu
mi sa che anche al cesso te lo tenevi su
E quella nella foto accanto a te
non è il fenomeno della tua ex
quella che diceva: Scegli: o loro o me.
Quante in questi anni ci han deluso
quante ci hanno preso
e poi di peso ci hanno buttato.
Si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco fa un sorriso
e dice: Noi abbiam capito tutto
è un pò come nel calcio.

È la dura legge del gol
gli altri segneranno però
che spettacolo quando giochiamo noi
non molliamo mai.
Loro stanno chiusi ma
cosa importa chi vincerà
perché in fondo lo squadrone siamo noi
lo squadrone siamo noi

883



Stabilito il portiere, va organizzata la difesa. Il ruolo dei difensori centrali è naturalmente affidato ai genitori, perché i primi a proteggerti, quando le cose vanno male, in genere sono loro. E poi c'è la musica.La musica non sarà una persona, ma svolge un ruolo simile a quello di un terzino sulle fasceil quale aiuta a difendersi dai momenti peggiori, ma ha anche il compito di scuotere le squadra, incoraggiandola ad andare avanti, osare, attaccare, senza perdersi d'animo se le cose non vanno come dovrebbero. E dal momento che non mi piaceva l'idea di mettere solo il cantante preferito come simbolo della categoria, meglio indicarci la musica nel suo complesso. Il datore di lavoro ha un ruolo arcigno come quello di un libero, probabilmente ha anche la fascia di capitano visto che ti tocca ascoltare quello che dice e, dal momento che è lui a pagare, piaccia o meno, anche lui fa parte della difesa.
LA COSCIENZA DI ZEMAN

E' una torrida sfida
ideologicamente proibita
agli schemi d'attacco
il palazzo risponde col tacco.
Ma il tempo sta scadendo ormai
tieni palla dai...
il pareggio mai...
tu non lo firmerai...
Perché non cambi mai,
il sogno è ancora intatto e tu lo sai
perché non cambi mai
il sogno non si avvera quasi mai.
No non è una partita
volgarmente si chiama corrida
c'è la testa del toro
e nessuno ti chiede perdono.
La folla sta impazzendo ormai
all'attacco vai...
in difesa mai...
tu non ti fermerai...
Perché non cambi mai
il sogno è ancora intatto e tu lo sai.
Perché non cambi mai
il sogno non si avvera quasi mai.
La folla sta impazzendo ormai
all'attacco vai...
in difesa mai...
tu non ti fermerai...

Antonello Venditti
Il ruolo del mediano, di quello che, secondo Licabue, gli tocca lavorare sui polmoni con compiti precisi potrebbe toccare a te e quelli come te, tipo il tuo collega. A proteggere il centrocampo ci metto anche l'auto, anche se come la musica, non è una persona, ed in fondo non so neanche bene abbia voluto metterla in squadra. Ma ci sono oggetti come un computer, un cellulare, la prima chitarra o uno strumento musicale a cui ci si lega tantissimo, diventano un elemento determinante della propria vita. Tra tutti quelli citati, preferisco l'auto, come simbolo d'indipendenza. A questo punto non resta che l'attacco.

FUORIGIOCO

Come in un sogno stupendo
mi arriva un pallone volando
un millimetrico lancio
è da un po' che lo stavo aspettando
so che sono un campione
non posso, non posso sbagliare
è la mia grande occasione
stavolta io devo segnare
e arriva un fischio alle spalle
congelandomi il sangue
l'uomo nero ha fischiato
bastardo...venduto...

Sono fuori gioco...
non c'ero...non c'ero...
sono fuori gioco...
non c'ero...davvero...
Sono fuori gioco
dentro a un lurido gioco
che ti inganna per niente
e ti vende per poco.

Ammazzerò il guardalinee
lo aspetterò fuori dal campo
avrò la soddisfazione
mi chiederà scusa gridando
e guarderò la moviola
ritornerò indietro al momento
in cui si è fermato il mondo
a quel maledetto secondo,
in cui da dietro le spalle
congelandomi il sangue
l'uomo nero ha fischiato
bastardo...venduto...

Sono fuori gioco...
non c'ero...non c'ero...
sono fuori gioco...
non c'ero...davvero...
sono fuori gioco
dentro a un lurido gioco
che ti inganna per niente
e ti vende per poco
Sono fuori gioco...
non c'ero...non c'ero...
sono fuori gioco...
non c'ero...davvero...
sono fuori gioco
dentro a un lurido gioco
che ti inganna per niente
e ti vende per poco.

Adesso ferma un momento
mi guardo allo specchio ridendo,
ho avuto guerre più grosse
ho preso di quelle batoste
e non sarà una partita
a farmi odiare la vita,
non è mica finita domani,
domani riparto
un nuovo fischio d'inizio
perché vivere è un vizio
non sarà una tempesta a fermarmi...
a fermarmi

Sono fuori gioco...
non c'ero...non c'ero...
sono fuori gioco...
non c'ero...davvero...
sono fuori gioco
e dentro a un lurido gioco
che ti inganna per niente
e ti vende per poco
Sono fuori gioco...
non c'ero...non c'ero...
sono fuori gioco...
non c'ero...davvero...
sono fuori gioco
e dentro a un lurido gioco
che ti inganna per niente
e ti vende per poco
Sono fuori gioco.

Filippo Malatesta
L'attacco, ovvero quelli da cui derivano le soddisfazioni più grandi. Naturale metterci gli amici, od almeno l'amico per la pelle nel ruolo della punta. Il fantasista credo sia invece la persona che ammiri, quella che ti delizia con la sua inventiva, quella da cui piace prendere ispirazione e si farebbero carte false pur di somogliargli. Potrebbe essere chiunque. Magari un attore, il tuo scrittore preferito, un cantante o chiunque altro, come l'anziano vicino di casa che ha vissuto 40 anni di amore vero e felice con la propria moglie, ed ancora ti chiedi come ci sia riuscito.
TU CORRI

Ehi, questa mattina giù al parco, sai si parlava di quando
ci si allenava nel fango e il mondo lo si scopriva giocando,
ricordi il tipo che parlava poco, lui già vedeva il suo scopo,
dentro lo sguardo bruciava quel fuoco, amava il gioco,
amava il suo pallone, viveva per diventare il migliore,
lo si chiamava il campione,
sembrava un uomo con le sue scarpette addosso,
guardava avanti fisso e diceva a se stesso:

Ci sei solo tu, con quella porta davanti
(e un tiro da segnare che aspetta per svelarti se...)
tu ti fai i sogni per cui tu corri
(li meriti davvero o son solo illusioni folli!)
Solo tu e quella porta più in là
(sotto i fischi di tutti quando quel tiro non va)
particolari sciocchi (se pari si vede dagli occhi)
niente paura tu corri, tu corri
niente paura tu corri

In questa vita niente è dato per niente, diceva continuamente
quel ragazzino già grande coi sogni d´adolescente,
nel campetto tra i palazzi si allenava al mondo
metteva il cuore sul campo e mostrava il suo talento,
attento ad ogni appunto dell´allenatore,
cresceva col suo pallone, la stoffa del giocatore,
un campione coi sogni impressi negli occhi,
suo padre là sugli spalti si rivedeva in carriera
quando giocava ai suoi tempi,
per non deluderlo fece un provino e subito
si ritrovò con un contratto in fronte a un grande pubblico,
vide i suoi sogni realizzati in un lampo,
il ragazzino ora è un uomo che da spettacolo in campo,
ed è l´orgoglio del padre, di tutta la famiglia,
negli occhi lo stesso fuoco e quando combatte nell´area,
mette la voglia, fantasia, altruismo per la sua squadra,
mentre ripete a se stesso cercando la sua vittoria:

Ci sei solo tu, con quella porta davanti
(e un tiro da segnare che aspetta per svelarti se... )
tu ti fai i sogni per cui tu corri
(li meriti davvero o son solo illusioni folli!)
Solo tu e quella porta più in là
(sotto i fischi di tutti quando quel tiro non va)
particolari sciocchi (se pari si vede dagli occhi)
niente paura tu corri, tu corri Solo tu . . .
sotto i fischi di tutti se quel tiro non va . . .
niente paura, tu corri...
Mentre dall´alto dei gradini, per bambini ed ultras,
sei uno che ama tutto quello che fa,problemi non ha,
che non fatica, tu sai che non è così
ma quello guarda la tua vita da là in fondo, che ne sa
di chi rovina quello per cui tu vivi,
attaccanti sorridenti, finti e spenti
trasformati in bimbi, col conto pieno e un matrimonio sincero,
o con donne che mai hanno amato davvero,
ecco perché fermarsi qui è troppo facile ormai,
e dire basta così ti rende fragile sai,
ora che quello che ha, non brilla più come oro,
non pensa a farsi donne ipocrite
tu dentro non sei come loro,
non è la grana che ti spinge, ma è la voglia,
di essere un nome inciso a fuoco nella storia,
come una luce da seguire,
con la stessa frase in testa impressa fino alla fine:
Ci sei solo tu, con quella porta davanti
(e un tiro da segnare che aspetta per svelarti se... )
tu ti fai i sogni per cui tu corri
(li meriti davvero o son solo illusioni folli !)
Solo tu e quella porta più in là
(sotto i fischi di tutti quando quel tiro non va)
particolari sciocchi (se pari si vede dagli occhi)
niente paura tu corri, tu corri niente paura tu corri
Solo tu . . . solo tu . . .
sotto i fischi di tutti se quel tiro non va,
particolari sciocchi . . .
se pari si vede dagli occhi . . .
niente paura tu corri.

Gemelli DiVersi
Manca ancora la seconda punta, ed infatti a me spesso sembra che la mia squadra sia in inferiorità numerica. Ci vorrebbe quello che non appare quasi mai nel vivo del gioco, ma la mette dentro quando serve. Un ruolo che, per chi ancora li ha, ricoprono ad esempio i nonni. Capita che li si cerchi poco, eppure sanno essere fondamentali. O un fratello, una sorella, un amico di lunga data, persino un direttore di banca, se ti concede un prestito in cui non gli davi adeguate garanzia. Insomma, la seconda punta è quello che ti risolve le situazioni difficili.
UN' ESTATE ITALIANA

Forse non sarà una canzone
a cambiare le regole del gioco
ma voglio viverla cosi
quest' avventura senza frontiere
e con il cuore in gola
e il mondo in una giostra di colori
e il vento accarezza le bandiere
arriva un brivido e ti trascina via
e sciogli in un abbraccio la follia.

Notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un' estate italiana
e negli occhi tuoi
voglia di vincere
un' estate,
un avventura in più.

Quel sogno che comincia da bambino
e che ti porta sempre più lontano
non è una favola
e dagli spogliatoi
escono i ragazzi e siamo noi.

Notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un'estate italiana
e negli occhi tuoi
voglia di vincere
un' estate
un avventura in più.
Notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un'estate italiana
e negli occhi tuoi
voglia di vincere
un' estate
un' avventura in più
un' avventura
un' avventura in più
un' avventura goal!

Gianna Nannini feat Edoardo Bennato
E poi c'è la panchina, dove, tra gli altri, deve per forza esserci l'allenatore. Quello di cui segui i consigli, il tipo che ha detto le parole giuste al momento giusto, in pratica il tuo maestro di vita. Il tipo i cui discorsi ti porterai dietro tutta la vita.
Ogni maledetta domenica si vince o si perde. Ma bisogna vedere se si vince o si perde da uomini. Mezzo passo fatto un po' in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate. Mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e mancate la presa. Ma i centimetri che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi, ci sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo. In questa squadra si combatte per un centimetro. In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro. Perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere e morire.

Al Pacino in "Ogni maledetta domenica"


Quindi ci sono gli altri, ovvero tutti quelli che non hai messo in campo, ma sarebbero pronti ad intervenire o potrebbe comunque accadere di averli in squadra in futuro, come gli altri parenti, gli amici e i colleghi che verranno. Del resto il campionato è lungo, e c'è sempre bisogno di rinforzi. Basta guardare gli avversari: la solitudine, le giornate storte, il conto in banca, le bollette, la dieta, il tempo, la burocrazia italiana, il traffico, le illusioni, i rompiballe, la gelosia, l'apatia, l'indifferenza, la violenza, ecc. Ovvero, uno squadrone.

"Nessuno dei momenti che la gente descrive come i migliori della propria vita mi sembrano analoghi. Dare alla luce un bambino dev'essere straordinariamente emozionante, ma di fatto non contiene l'elemento cruciale della sorpresa, e in tutti i casi dura troppo a lungo; la realizzazione di un'ambizione personale - una promozione, un premio, quello che vuoi - non presenta il fattore temporale dell'ultimo minuto, e neppure l'elemento di impotenza che provai quella sera. E cos'altro c'è che potrebbe dare quella subitaneità? Una grande vincita al totocalcio, forse, ma la vincita di grosse somme di denaro va a toccare una parte completamente diversa della psiche, e non ha niente dell'estasi collettiva del calcio. E allora non c'è proprio niente che possa descrivere un momento così. Ho esaurito tutte le possibili opzioni. Non riesco a ricordare di aver agognato per due decenni nient'altro (cos'altro c'è che sia sensato agognare così a lungo?), e non mi viene in mente niente che abbia desiderato da adulto come da bambino. Siate tolleranti, quindi, con quelli che descrivono un momento sportivo come il loro miglior momento in assoluto. Non e' che manchiamo di immaginazione, e non è nemmeno che abbiamo avuto una vita triste e vuota; è solo che la vita reale è più pallida, più opaca, e offre meno possibilità di frenesie impreviste".

"Mi innamorai del calcio come mi sarei poi innamorato delle donne: improvvisamente, inesplicabilmente, acriticamente". Nick Hornby in Febbre a 90°


Trovata la formazione quindi, resta da chiedersi quale tattica adottare. C'è chi ha il coraggio per andare all'attacco sempre e comunque, chi preferisce il catenaccio e chi se la gioca a viso aperto. In linea di principio, non sarei contrario ad applicare nessun modulo, nemmeno il 5-5-5 di Lino Banfi o l' indimenticabile formula del Professor Scoglio, secondo cui la formula del calcio è spazio per tempo diviso 2... ma considerando la netta differenza tra il valore della squadra che ho formulato e quella avversaria, credo non mi rimanga altra scelta che
                     

...palla lunga e pedalare.

Leggi tutto il post...

martedì 9 dicembre 2008

1

Qualche motivo per leggere

 Leggo perchè

non ho di meglio da fare;
è una buona scusa per starsene stravaccato sul divano;

scegliersi un nuovo libro da leggere è un buon motivo per alzarsi e smettere finalmente di starsene stravaccato sul divano;

ho voglia di storie
e certi libri le raccontano belle grosse

come i vecchi marinai
ma, a differenza dei vecchi marinai, non hanno l'alito che puzza d'alcool
e non chiedono di offrir loro da bere
e quelle storie, a volte, sono anche meglio della realtà che vedo
e se sono peggio, posso sempre dire che in fondo non sono la realtà;

leggo perché
ogni storia è un viaggio, ed a me piace viaggiare
è un viaggio nei luoghi, nei sentimenti e nel tempo
il prezzo del biglietto è ragionevole
e il ritorno a casa è sicuro e garantito
senza brutte sorprese;

e se questi viaggi non mi aiuteranno a vedere il mondo che mi circonda
con i miei stessi occhi
scavano dentro me e costano meno di uno strizzacervelli.

Leggo perché
ho tempo da perdere;

del resto le donne non mi filano
ed in un mondo in cui le donne reali non si innamorano di me
mi piace pensare a donne immaginarie che si innamorano di quelli come me;

leggo perché
mi sembra brutto non farlo, dopo aver appreso tutto l'alfabeto

e poi
ci sono scrittori che muoiono di fame, ed il fatto che io li legga li aiuta a campare
e ce ne sono altri diventati celebri, e vorrei capire se l'hanno meritato;

leggo perché
anche se non ho mai capito
se la vita è un sogno o i sogni aiutino a vivere
perdersi in un libro è come sognare ad occhi aperti
e mi sembra un buon compromesso.

Leggo perché
in un mondo in cui tutti hanno una risposta
io cerco ancora le domande
e la letteratura quando è buona
te le insinua in un orecchio
lasciando a te il compito di andare oltre;

E certo ci saranno tanti altri motivi
che mi inducono a leggere
ma mi sono venuti in mente solo questi
e spero che comunque vi bastino.


Risposta ad una discussione su http://www.anobii.com/ alla domanda "Perchè leggere?". Per vedere tutta la discussione basta linkare sul titolo.

Leggi tutto il post...

martedì 2 dicembre 2008

0

Atroci sospetti su Babbo Natale!

Non ho mai scritto una letterina a Babbo Natale ma non perché non credo che esista. Al contrario, penso che quel vecchio panzone arteriosclerotico sia un personaggio reale anche se non quello stinco di santo che i genitori raccontano ed i bambini credono. Già il fatto che abbia la sua fabbrica di giocattoli al Polo Nord è piuttosto sospetto. Non credo abbia scelto quel posto per motivi di privacy. Francamente ce ne sarebbero stati di migliori ben più caldi e meglio collegati con il resto del mondo. Però al polo Nord può permettersi di non pagare le tasse. E, per essere sicuro che il fisco non lo raggiunga, non ha mai dichiarato il suo indirizzo preciso e nessuno ne conosce l'ubicazione esatta. Eppure, non si sa come, le lettere arrivano sempre a destinazione. Che poi lui non sempre accontenti le richieste, quello è un altro discorso.
Nella fabbrica comunque è improbabile ci sia il riscaldamento. Nessuno ha mai sentito parlare di condutture o carichi di metano destinati verso il Polo. Questo vuol dire che i suoi assistenti, i poveri elfi, lavorano al freddo. Ma a Babbo Natale sta bene così dal momento che i mocciosetti, per scaldarsi, sono costretti a lavorare più alacremente. Essendo la fabbrica nascosta, quei poveretti non possono neanche farsi tutelare dal sindacato.
Quindi la gestione della fabbrica al vecchietto costa davvero poco: giusto i costi di manutenzione e quel minimo per far campare elfi e renne.
Si dirà che, comunque sia, è un tipo generoso visto che i suoi giocattoli li regala. Eppure la cosa è sospetta. Perché sobbarcarsi personalmente tutto il lavoro? E tutto in una notte? Non potrebbe delegare ai suoi dipendenti la faticaccia? Io penso che la faccenda delle letterine sia un'abile messinscena. Attraverso l'innocenza dei bambini e l'ingenuità degli adulti che raccontano i loro desideri Babbo Natale abbia un archivio informazioni più dettagliato di quello della CIA o dell' FBI. Informazioni con le quali ha costruito una lucrosa rete di spionaggio. Mantenerla in piedi non è che gli costi così tanto: giusto qualche giocattolino all'anno. Certo, dalle letterine può scoprire molte cose, ma non tutte. Mancano le informazioni riservate, i codici bancari, i dettagli. Ed è per questo che ha bisogno di infiltrarsi personalmente nelle case della gente. Senza suonare, benché sia aspettato da tutta la famiglia. Furtivo, preferisce scendere nei camini quando la gente dorme.E poi, vi siete mai accorti che le spese natalizie sono sempre superiori alle previsioni. Quante volte vi siete chiesti: “Oddio, possibile che abbia speso così tanto?”
Magari è stato lui, Babbo Natale, l'eroe dei bambini, a lasciare qualche giocattolo e prelevare i vostri contanti.

Del resto, che fosse una persona venale ed attaccata ai soldi lo si intuisce subito. Basta vedere come ha venduto la sua immagine a qualsiasi spot pubblicitario gliela abbia chiesto. Per la Coca Cola poi, ha addirittura cambiato colore della sua divisa, che come molti ricorderanno, una volta era verde.

Non è escluso che anche la Befana sia una sua collaboratrice. Tanto per essere sicuro di non aver trascurato nulla, manda un'astuta vecchietta armata di scopa volante e scarpe rotte a fare ulteriori controlli. Se dai camini scendesse di nuovo lui, nel giro di pochi giorni, la cosa sarebbe troppo sospetta.

Babbo Natale è furbo, eppure qualcuno stava scoprendo il suo sporco gioco. Forse qualche elfo ha cantato. Oppure chissà qualcuno si è accorto che, nelle sua storia, c'è qualcosa che non va ed aveva preso il proposito di mettersi alle sue calcagna. Se fosse successo, il mondo avrebbe scoperto tutto. Sarebbe caduto un mito. Probabilmente avrebbe avuto l'ergastolo. E cosa ha fatto per scongiurarlo?
Ha messo in giro la voce che lui non esiste.

Leggi tutto il post...

mercoledì 19 novembre 2008

2

Sei quella che sei


Testo liberamente ispirato dalla poesia "Sono quella che sono" di Jacques Prevért. Cliccando sull'immagine sovrastante se ne potranno leggere i versi sia in italiano sia in lingua originale. All' autore francese, ormai nell'oltretomba, e a tutti i suoi ammiratori le mie più sentite scuse per averne tratto un simile scempio.

Sei quella che sei
e questo non basta
sei bella e questo
ti guasta la vita,
ti costa qualcosa
che tu sia bella
si accetta a fatica.
Se hai i tacchi alti
diranno
che li porti
per non sembrare
più bassa ,
se sono sodi i tuoi seni
é perché sei rifatta.

Sei quella che sei
e questo non vale
paghi dazio
perché sei speciale.
Qualunque vizio
non sarà mai accettato
qualunque tuo sfizio
sarà criticato.

Se sei mora
non vali poi tanto,
se sei bionda
sei, d’accordo, uno schianto
ma il dubbio
resterà sempre quello:
oltre il corpo
porti anche un cervello?

Sei quella che sei
e nessuno ti crede
quando tu piangi
non sei mai in buona fede,

non credono mai
a lacrime vere
non ci crede nessuno
che siano sincere.

Se ti accompagna un bell’uomo


hai commesso un delitto
se invece è brutto
commentano amaro

“Sta con lui per denaro”,

quando ridi
stai facendo la oca

e se lasci qualcuno
sei una che gioca
col cuore degli uomini,
come dimostra
il tuo proprio passato:
son troppi gli uomini
che ti han corteggiato!


Son tutti lì a dimostrare
che tu
sia incapace di amare.

Però a volte
mi chiedo se è vero

che qualcuno di loro
ti abbia amato davvero,
sembrano tutti felici
più che altro
di mostrarti agli amici

quasi tu fossi

un trofeo da ammirare

per far schiattare
gli altri d’invidia
solo perché
han la ragazza più bella
di quelle dei media.


Sei quella che sei
sei bella e ci turbi


sei quella che sei
ma noi siamo più furbi;
se hai la vita bassa
é per mostrar le mutande,
i jeans stretti
per nascondere i fianchi,

quando ti trucchi

sei sempre eccessiva,
quando sorridi
sei inespressiva,


sei bella
e nessuno ti stima,
se vesti sexy
fai la sgualdrina.


Sei quella che sei
ma non ti crediamo,
qualunque cosa tu faccia
non ci fidiamo,


troppi uomini intorno,
troppo scollata di giorno,
troppo audace la notte,
non trovi mai pace,


Sei falsa
Bugiarda
Bastarda
Tu giochi col cuore
Tu giochi con tutti
Ti diverti con gli uomini
Li seduci e li butti


Cinica e spietata
hai solo il corpo
che valga davvero


in te non c’è altro
di eterno e sincero

Sei quella che sei
ed io ti capisco
se porti rancore
a queste parole,
è che siamo egoisti
ed inventiamo pretesti
per dirti male

perché sei speciale.

Sei quella che sei,
non ti crediamo se soffri
ma invidiamo i tuoi baci
a colui a cui gli offri,
sei quella che sei
e subisci l’invidia
anche da parte di donne:


È rabbia e rancore
È rabbia e dolore
di chi
la accompagna qualcuno
che poi guarda te,
o di colei

che non ha mai avuto
nessuno
a cui offrire il suo amore,
a cui offrire il suo cuore.

Ed allora
non prendertela troppo
se al tempo stesso
ti amiamo
maledicendo il tuo corpo.

Ti prometto
che faremo uno sforzo
per accettare il fatto
che non fai parte
delle nostre vite,
e che le tue braccia
non stringeremo
,
che le tue labbra
non baceremo,
che il tuo seno
giammai toccheremo.

Sei quella che sei
e d’ora in poi
a me basterà,
proverò gelosia
ma vedrai, passerà


Scusami
per quel che ti ho detto
scusami ora
e se ci ripensi in futuro
scusami ancora
ma se non abuso
della tua pazienza

chiedo clemenza

ed un altro favore,
chiederò poco,
mi basta un sorriso

se ti incrocio per strada
mentre guardo il tuo viso,
ti prego,
fammi solo un sorriso:
dimostrami che,
almeno,

ti sei accorta di me.

Leggi tutto il post...

sabato 15 novembre 2008

3

Enigmatiche indicazioni lungo un impervio sentiero

Come dice qualcuno, in questo mondo bisogna essere matti, altrimenti impazzisci.
Del resto si nasce grazie ad una testa di cazzo e non sappiamo dove giungiamo quando arriverà la nostra fine. Questo mi ha sempre indotto a pensare che la vita, in fondo, non vada presa sul serio. E' solo una follia in apparente equilibrio.

Certo, qualcuno potrebbe obiettare che esistono un sacco di teorie a dimostrazione del contrario. Lungo l'impervio sentiero ci sono un sacco di indizi per capire chi siamo e, forse, anche dove stiamo andando.


Ma sono come i segnali stradali: vorrebbero portarti nella direzione giusta, invece non sono altro che un enigma da risolvere. In pochissimo tempo, però. Altrimenti si rischia che qualcuno da dietro ci tamponi o, nella migliore delle ipotesi, ci insulti gridando perché gli stiamo facendo perdere tempo. E, come risposta, educatamente finiremmo col mostrargli il dito medio.

Quello che voglio dire è che noi ci comportiamo coi segnali del destino esattamente come siamo soliti fare con le insegne stradali.


A volte le ignoriamo di proposito.




E comunque non è sempre facile scegliere. Strade opposte possono essere entrambe seducenti



Ma prima o poi una scelta va comunque fatta, ed una volta scelta la propria meta bisogna avere coraggio costanza e pazienza per tirare avanti fincé non raggiungiamo la nostra destinazione.



E, una volta arrivati sul posto, non resta che scoprire ciò che può offrirci e valutare se ci interessi o meno.


Ma certe decisioni bisogna valutarle bene, perché potrebbero essere strade a senso unici, di quelle da cui poi è maledettamente difficile fare dietro-front per uscirne.


A ben pensarci, i segnali che ritroviamo lungo la strada, che sia asfaltata o accidentata come quella della vita non sono altro che la logica conseguenza di quelli che li hanno preceduti. Se solo fossimo capaci di maggiore attenzione ce ne accorgeremmo.


Ma noi siamo distratti, talmente distratti da riuscire sempre ad infilarci nelle situazioni più assurde.

 E, guarda caso, sono sempre quelli i momenti in cui abbiamo i maggiori bisogni.


Del resto sono quasi sempre gli altri ad avere fortune che a noi non toccano mai. Però io sono convinto che sia colpa nostra. Per avere certe occasioni, a volta basta mandare un invito. O almeno una telefonata.




 Sempre che non si abbia il destino segnato dalle tradizioni di famiglia.


Oppure potrebbe anche succedere che tutto remi contro e, che se ne abbia voglia o meno, meglio andar via.



sempre che non si voglia scendere a compromessi che, diciamocelo, potrebbero persino risultare convenienti


L'importante è trovare un punto di incontro e non di scontro.


Purtroppo però i compromessi sono troppi e gli scontri frequenti, allora tanto vale, piuttosto che affannarsi tanto, lasciar guidare a qualcun altro.
Tanto, sia che facciamo tutto da soli, sia che deleghiamo ad altri il nostro destino, la destinazione finale sarà sempre la stessa.

Leggi tutto il post...

sabato 8 novembre 2008

1

E se Dio avesse creato prima Eva?




e donne dicono che Dio abbia creato prima l'uomo come una bozza, una brutta copia tanto per farsi un' idea prima di mettere mano al capolavoro. I maschi sostengono invece che Dio creò la donna per ultima perché non voleva sentire critiche mentre progettava il resto. E magari qualcuna gli sarebbe anche servita

Le giornate trascorrevano tranquille, ma Eva era piuttosto inquieta. Le piaceva prendersi cura dell' Eden ma una volta annaffiate le piante, mangiato qualche frutto, raccolto qualche fiore e fatto il bagno nel fiume si annoiava. Così reclamava l'attenzione del Signore.
“Ehi, Dio!” gridava.
“Cosa c'è?” rispondeva il Signore.
“Sai cosa? Pensavo...ma non sarebbe più carino se l'albero di arance lo sposti a destra...e perché poi non metti un'isoletta nel laghetto? E le querce? Belle sono belle, ma non sarebbe il caso di farle più alte? E le rose? Perché solo bianche rosse e gialle? Qualche rosa blu non sarebbe stata deliziosa? E poi scusami eh! Ma quelle lucertole sono proprio brutte! Se proprio non ne vuoi fare a meno, almeno falle più piccole, così si notano meno”.
“Scusami, Eva, ne possiamo riparlare? Sono stanco!”
“Ma se hai riposato tutto ieri!”
“Ho lavorato sei giorni di fila! Permetterai almeno un po' di riposo il settimo giorno. Anzi, sai che ti dico? Il settimo giorno è obbligatorio riposarsi. Per tutti, vale anche per te.”
“Tu non mi vuoi bene” rispose Eva, imbronciata.
Ma non appena il giorno passò, Eva richiamò nuovamente l'attenzione del Signore.
“Allora mi aiuti a spostare questo e quest'altro?! Bello il mare, però ho pensato che è troppo grande e troppo blu...”
“Rispecchia il colore del cielo” rispose il Signore.
“Appunto...c'è già il cielo! Non c'è troppo blu nell' Eden? Perché non tingiamo il mare di rosa?”
“Ma no che è bello così!” rispose il Signore.
“Un po' di rosso! Di viola, almeno! Dai che ci vorrebbe qualche altro colore!”

“E va bene, Eva” rispose Dio condiscendente. “Vorrà dire che, all'alba e al tramonto riempirò il mare ed il cielo con tanti colori”
E l'alba ed il tramonto erano i rari momenti che Eva non disturbava il Signore, perché Le piaceva contemplare il mare.
“Certo che è proprio bello!” si diceva “ peccato che Dio non segua mai i miei consigli. E' carino qui, ma se mi desse retta l'Eden diverrebbe tutta un'altra cosa! Però se insisto un po' anche domani, un altro po' dopodomani, e poi il giorno seguente, magari prima o poi lo convinco a fare come dico io. Poi in fondo, scusa, ci devo vivere io qua! Almeno che sia come piace a me”.

Ma a Dio non piaceva l'idea di modificare o distruggere ciò che aveva già creato, ma per dare ad Eva qualcosa da fare formava dal suolo ogni bestia selvaggia del campo ed ogni creatura volatile dei cieli e le conduceva dalla donna. E lasciava decidere ad Eva il nome da dare alle bestie. Solo che Eva il più delle volte si spaventava: si spaventava per dei piccoli esserini come i topi, per alcuni volatili a cui diede il nome di pipistrelli, le davano fastidio le zanzare, diceva che i caimani erano brutti ed insomma non era mai contenta. Prima si spaventava, poi si lamentava ed alla fine piangeva. Le piacevano i conigli, i gatti, i cani e i cavalli ma aveva di che lamentarsi anche con loro: sporcavano troppo e lasciavano peli dappertutto.
E poi era stufa di mangiare solo frutta e verdura.
“Ma se ti ho mandato ogni sorta di animale!” rispondeva Dio. “Perché non ne cucini uno?”
“E dovrei ammazzarlo io?! E bravo! Tu li fai nascere e a me vuoi dare la responsabilità di farli morire. No, no, no: io se vuoi li cucino, ma a prenderli ed ucciderli devi pensarci tu”

Eva, ora per un motivo, ora per un altro, aveva sempre qualcosa da ridire. Si lamentava di avere troppo o niente da fare, si lamentava che in tutto l'universo non aveva trovato niente da mettersi - “l'unica cosa carina è la foglia di fico, però è un po' piccola” - si lamentava che lui era troppo distante e se davvero avesse tenuto a lei si sarebbe fatto vedere, almeno qualche volta! Allora Dio penso che forse il problema non era dare ad Eva qualcosa da fare, ma qualcuno a cui far subire i suoi lamenti, le facesse compagnia ed esaudisse le sue richieste. Già, ma Eva era volubile, lunatica ed isterica. E, tutto sommato, anche furba. Se poi era il nuovo arrivato a lamentarsi con lui delle richieste della donna? Non avrebbe risolto un bel niente!
Mentre ci pensava Dio noto che, stranamente, quel giorno Eva si era nascosta. Preoccupato, la cercò. Riuscì a trovarla, grazie a dei gridolini inconsueti che la donna emanava. La vide giocare con un ramo d'albero tra le gambe e gli venne in mente che quella poteva essere la soluzione. Il nuovo creato doveva avere tanta, tantissima voglia di fare ad Eva quello che lei stessa stava facendo col ramo. Qualcuno che, pur di soddisfare l'intenso desiderio, sarebbe stato capace davvero di tutto. E fu così che Dio creò l'uomo. E fu per questo che gli diede una incontenibile ed inesauribile voglia di sesso.

Leggi tutto il post...

domenica 2 novembre 2008

1

Uomini, donne & cucina

Le donne si prendono per la gola. E sai perché? Un uomo che sa cucinare dimostra di avere molte qualità: sa dosare gli ingredienti, mette la giusta quantità di sale, di peperoncino, di formaggio, di zucchero o quant’altro occorra, nelle pietanze come nella vita. Rispetta l’ordine delle portate, senza trascurare nulla: sceglie con cura gli antipasti adatti ai piatti che verranno, sa condire sia i primi sia le sue storie con la giusta quantità di sugo necessario, propone la carne solo al momento opportuno ed è consapevole che, per gustarla al meglio, ci vuole un contorno adeguato. Conosce i gusti della propria compagna e sa quando è necessario arrivare al dolce. Ad un uomo del genere verrà naturale insinuarsi tra le labbra, scendere nel suo palato, riempire le sue voglie e conquistarne il cuore. Un uomo che sa cucinare sta sempre attento a non bruciare tutto.
C'è una sola controindicazione: che si finisca comunque, prima o poi, per bruciarle lo stomaco e rovinarle il fegato.

Estratto da un racconto rimasto inedito come la maggior parte delle cose che scrivo.

Leggi tutto il post...

sabato 1 novembre 2008

4

Nient'altro di noi








Leggi tutto il post...

giovedì 16 ottobre 2008

1

Stanotte uscite e incontrate un vampiro

Tanto lo so, come andrebbe a finire, se incontrassi una vampira. Succederebbe in un pub, o in un luogo simile. Io me ne sto tranquillo a bere, dopo aver accennato qualche timida protesta con il barista che mi ha rifilato un cocktail per un altro. Solo che quello, con sguardo truce e fisico da culturista, mi chiede, tutto incazzato: “Hai detto qualcosa?”“No, no, solo che è ottimo” replico io.D’improvviso arriva questa. E’ elegante, bella, occhi seducenti, sguardo irresistibile e tutti quelli che ci sono si voltano a guardarla.
Almeno credo.

Perché io, da quando è entrata, ho lo sguardo fisso sulle sue tette, anche perché sfoggia un décolleté da capogiro e quindi non mi accorgo di nient’altro. Eppure quelle tette si fanno sempre più vicine.

Penso che si stia dirigendo verso il bar e quindi le faccio spazio. Si siede infatti tra le sedie del bancone, ma vicino a me e mi rivolge persino la parola, ma io ci metto un po’ a rendermene conto. Mi fa domande che non comprendo e rispondo a monosillabi. E quei monosillabi sarebbero pure sbagliati. Del tipo, lei mi chiede “Di dove sei?” ed io rispondo “Si” oppure “Come ti chiami?” ed io “No”. Roba del genere, insomma. Magari mi dice anche il suo nome, comunque io non capisco nemmeno quello. Quando più tardi saremo usciti e glielo chiederò di nuovo, giustificandomi con il fatto che la musica del locale era troppo alta e non riuscivo a capire bene, scoprirò che si chiamava Anita.


Eppure, qualche segnale che quella ragazza fosse strana l’avevo percepito. Certo, il fatto che avesse abbordato proprio me, mi lasciava supporre che avesse pessimi gusti in fatto di uomini. Il fatto poi che avesse voluto appartarsi in posti più bui, perché dove eravamo c’era troppa luce, mi aveva lasciato supporre che forse i problemi non erano di gusti ma di vista. Di sfuggita avevo anche notato i due canini un po’ troppo aguzzi, ma ero troppo concentrato sulle sue tette per farmene un problema. E quando, nel maldestro tentativo di offrirle da bere, avevo rotto il bicchiere e mi ero ferito la mano con le schegge, lei se l’era avvicinata alle labbra e, con la lingua, l’aveva ripulita dal sangue che colava, mormorando “ottimo” avrei pensato che la ragazza avesse gusti insoliti non solo in fatto di uomini. E chissà, magari le piaceva anche il sesso violento. Quindi, quando mi avrebbe sussurrato in un orecchio “vieni a casa mia perché voglio bere tutto di te” io mi sarei illuso che quello che volesse bere non fosse sangue. O almeno non solo.


Dal momento che la mia auto è una Panda scassata di quindici anni, decidiamo di andarcene con il suo fuoristrada. E, quando vedo che abita parecchio fuori mano, io provo a mettergli le mani sulle cosce e tastarla dappertutto prima ancora di arrivare a destinazione.La prima volta mi dice “Non essere impaziente” con un sorriso. Io continuo. Quindi mi ripete “Smettila!”, questa volta con uno sguardo assassino. Io la smetto e mi riconcentro sulle sue tette. Dovunque stiamo andando, non si vede più un tubo, ma lei sembra non farci caso. Anzi, più buio è, più a suo agio si trova. Finalmente arriviamo a casa sua.

E’ una tenuta con un giardino molto esteso. “E’ questo cos’è?” le chiedo, quando vedo una specie di cuccia enorme con roba dall’aspetto alquanto inquietante.“E’ un ossario” replica lei."Certo deve avere un cane alquanto vivace" penso io. Poi però, saranno i teschi ad insospettirmi, mi accorgo che quelle sono ossa umane."Forse il suo cane è un po’ troppo vivace" mi allarmo io.Percorriamo tutto il giardino ma del suo cane non c’è traccia. Non vorrei che mi aspettasse dentro. Glielo chiedo e lei risponde che non ha mai avuto un cane. La cosa comunque non mi rassicura.

Entriamo e dentro è tetro. La casa è illuminata con piccole candele di cera a basso consumo e non si vede granché. Lei si scusa, ma non ama la luce, ma è talmente abituata all’oscurità che, se la seguo, non avrò problemi. Io comunque inciampo su qualcosa. E, appena i miei occhi si abituano a quelle tenebre, mi accorgo che sono inciampato su una bara. Comincio a spaventarmi e urlare. Anita mi chiede di calmarmi, quelli, sebbene abbiano una forma inconsuete, sono semplici divani. Dice, comodissimi per riposare. Io ho il sospetto che lì ci si riposi un po’ troppo. Mi prega di seguirla in camera.Ed io, sarà per via del buio che mi impedisce di vedere le tette, comincio finalmente ad intuire che qualcosa non quadra. Che probabilmente in quella casa avrei detto addio al mondo dei vivi.


"E sia“ pensò tra me “se devo morire tra le sue braccia sono pronto, basta che mi faccia morire godendo, basta che sia la migliore trombata della mia vita, basta che me le faccia finalmente stringere, quelle dannatissime tette, ed anche tutto il resto. Insomma, basta che me la dia".
Mi conduce in camera, e l’atmosfera sembra migliore. La luce è in penombra, ma ci si vede. C’è un bel letto, e lenzuola di seta rosse. Mi ordina di aspettare lì, ed io, tanto per fare qualcosa mi spoglio. Certo, mi balena anche l’idea di fuggire, ma Anita ha chiuso a chiave la porta, e di buttarmi dal cornicione non ne ho proprio voglia. Tanto vale guadagnare tempo e spogliarmi. Sento dei passi. Spero e al tempo stesso temo che sia lei.

Non è lei. E’ suo fratello, un tipo timido, brutto e sfigato che, sebbene sia un vampiro, non saprebbe convincere nemmeno una prostituta a venire a letto con lui. Ma del resto le prostitute non gli interessano, perché è gay. Così lascia che sua sorella seduca gli uomini e glieli porti in camera. Poi lui li stupra e quindi li finisce succhiandone il sangue.

Si dice che mentre muori la vita ti scorra davanti come un film. Ed io ripenso a tutte le volte che la vita me lo ha messo nel culo ma, convengo, mai, davvero mai, come in punto di morte.


Racconto scritto su un forum ( basta linkare sul titolo per leggerlo) che chiedeva cosa pensassimo sarebbe successo se uscendo di casa fossimo incappati in un vampiro.

Leggi tutto il post...

domenica 12 ottobre 2008

1

Messaggio in una bottiglia

Sgradevolissima ragazza che un destino cinico e baro ha permesso che incrociasse la mia strada e la mia vita, ti scrivo oggi, un giorno fortunato in cui Dio ha ascoltato le mie preghiere e piantandomi qui, lontano dal mondo ma soprattutto da te…

So che cosa stai pensando mentre leggi questa righe. Che sono il solito che non sa prendere di petto le situazioni e dire le cose in faccia. In effetti devo ammetterlo, non ci sono mai riuscito. Tutte le volte che ci ho provato stavi parlando e non volevi essere interrotta. Potevo aspettare che tu finissi i tuoi argomenti, o che almeno riprendessi fiato, è vero, e lo giuro, ci avrei anche provato, se non mi fossi addormentato prima…

Ma qui, i tuoi strilli alle mie parole non dovrebbero arrivare, dovrai per forza lasciarmi finire la lettera prima di replicare qualsiasi cosa, non potrai metterti a piangere gridandomi che sono un insensibile verme schifoso e squallido, un incapace buono a nulla neanche buono per il sesso, che mi hai sopportato solo per amore e neanche sono stato capace di apprezzarlo.Non potrai fare come le altre volte che tra le lacrime, mi hai scagliato tutti gli oggetti a tua disposizione e solo quando almeno una decina di essi mi hanno preso in piena fronte comincerai a calmarti ed ancora singhiozzando mi dirai:"Guarda cosa MI hai fatto fare! Sei impossibile" ed ovviamente ti riferisci ai cocci per terra, non alle mie ferite…E sconsolata, mentre pulisci mi diresti : "guarda che non possiamo andare avanti così! Tutte le sere a litigare e riordinare. Sei proprio uno stronzo: manco mi aiuti!"Ed io, nel bagno a disinfettarmi pensando "Ma com'è che mi hai obbligato a fare la spesa con te al supermercato perché non avevi la forza per portare le buste eppure sei riuscita a tirarmela tutta addosso insieme alle suppellettili che avevamo in caso, il tutto in meno di trenta secondi…e poi lo stronzo sarei io…tu manco la paghi!"


Ho deciso oggi, per la prima e forse unica volta in cui potrò farlo, cosa penso davvero di te. Dovresti esserne lusingata: qui, una spiaggia incantevole, un cielo limpido, un mare stupendo, una villa come l'hai sempre sognata, io sto pensando a te.

Tu invece, leggendo le mie parole, probabilmente starai pensando alla villa. E va bene, te la descrivo: mq. 160 totali prospiciente il mare , immersa nel verde con vista panoramica, salone mq 51 con caminetto, 3 vani, cucina, 2 bagni, ripostiglio, giardino mq. 400, più 2 porticati di . 31 mq.


Sono entrato e ho notato che sul tavolo qualcuno aveva lasciato una lettera scritta a man, nella quale si potevano leggere queste parole:

" Chiunque tu sia, sappi che anni fa comprai quest'isola per isolarmi dal mondo. La villa è dotata di tutti i comfort, ma niente tv, radio, computer o qualsiasi cosa possa metterti in contatto con il mondo. La cantina è ben fornita. L'ampia vegetazione intorno la villa consente di nutrirsi di frutta. C'è anche un orto, probabilmente rovinato perché non lo coltivavo. C'è anche selvaggina e se non sei vegetariano in casa ci sono fucili e munizioni. Ho immesso nell'isola solo specie non pericolose per l'uomo come lepri, fagiani e simili, quindi qui si vive al sicuro da tutto.Io vi sono vissuto felice negli ultimi anni della mia vita, ma se stai leggendo la presente è perché sono crepato. Perciò l'isola è tua. Te la regalo e tanti auguri. "


Insomma, qui starò bene, perciò non essere preoccupata per me. Non ti dirò come ci sono finito perché non vorrei tu tentassi di raggiungermi.Ma torniamo a noi.Mi manchi sai?Mi manchi quando la sera ti avvicinavi nel letto per chiedermi: "mi fai le coccole?" e dopo un'ora di sbattimento di maroni ad accarezzarti dove non ne sentivo l'esigenza, non appena divento più ardito tu cominci ad inquietarti:"Il solito porco!" gridavi acida e poi, con voce sussurrata e dolce "Stavamo così bene, non rovinare sempre tutto. Continuiamo così"STAVAMO così bene? Tu, forse, stavi cosi bene. Io no. Io stavo ingrifato ed insoddisfatto. Non mi hai lasciato dormire e sai che succedeva sempre il giorno dopo al lavoro? Che vedendo le occhiaie i colleghi dicessero: "Ma bravo! Ci hai dato dentro stanotte". Non sapevano quanto mi sentissi preso per il culo.


Mi mancherai la mattina, quando ripenserò a tutte le volte in cui mi preparasti il caffè. Certo, mi mancherai un po' meno appena ripenserò alle scenate per aver versato gocce di caffè sul lenzuolo. Sento già le tue parole ripiombarmi nella testa:"Il solito deficiente. Le ho cambiate ieri, le lenzuola! Possibile che non stai attento a niente? Non è che posso stare a lavare lenzuola tutti i giorni. Questo non è un albergo ed io non sono una cameriera! Per chi mi hai preso, oh?! Almeno aiutassi. Macché. Il letto lo rifaccio io, le lenzuola le lavo io, i vestiti li lavo io, tu non fai mai niente: niente. Lo vuoi capire: niente! Almeno stai attento, ci vorrà mica tanto!Mi ero svegliata così bene, mi hai messo già di malumore"Ricorderò gli inutili tentativi di armistizio:"Eh, dai che è caduta solo una goccia dalla mia parte! Tanto ci dormo io lì!"E le tue risposte:"ma sentilo. Una goccia, dice…guarda come si è estesa! Il lenzuolo da bianco è diventato marrone, quasi. E poi che c'entra che ci dormi tu? Che dobbiamo fare, il porcile? Comunque ci dormo anch'io. E non voglio dormire nella merda!""E' caffè""Almeno abbia la compiacenza di tacere quando hai torto!"


Eppure avevo imparato a sopportar...ehm, ad amarti. Forse per i tuoi occhi così dolci. Forse per il tuo animo, apparentemente collerico, isterico ed instabile ma in fondo in fondo sempre altruista, gentile e romantico. Peccato che queste qualità fossero talmente in fondo che io non le abbia mai conosciute.

Forse, a farmi innamorare di te, deve essere stato il fatto che sapevi cucinare bene. Certo, non lo facevi mai. Eri sempre stanca, arrabbiata, annoiata tanto che proponevi sempre e soltanto di andare a cenare fuori. Anche perché spesso i piatti erano inutilizzabili: li avevi già rotti tirandomeli addosso.


Deve essere stato questo, quella tua vivacità, la tua esuberanza, la tua energia a colpirmi di te. O forse no: l'unica cosa che mi aveva davvero colpito e a cui difficilmente avrei rinunciato sarebbero state le tue tette. Peccato che tu non me le facessi vedere quasi mai.


Solo quando ti prestavo la macchina c'era qualche speranza. Tornavi quasi sempre con le chiavi in mano, bella, fresca, profumata e con un ampia scollatura. E con il sorriso sulle labbra ti sedevi sulle mie gambe e mi mettevi le braccia al collo. Dopodiché, avvicinando con fare suadente le tue labbra al mio orecchio mi chiedevi se avrei potuto perdonarti “un piccolo graffietto”. Vedevo il tuo seno con la stessa frequenza con cui il carrozziere ed il meccanico vedevano la mia auto.
Così potrai capire, ad un certo punto mi sono scocciato sia di te che di loro.


Volevo andarmene lontano da tutti e fortuna ha voluto che ci sia riuscito. Perciò non aspettarmi, sto bene qui e non ho intenzione di fare ritorno. E per non correre il rischio di commettere l'insano gesto di ripensarci e tornare tra le tue braccia, ho scritto una copia di questa lettera. Da rileggere tutte le volte che avrò nostalgia di te.

Racconto scritto su un vecchio forum dal titolo: SULLA SPIAGGIA TROVATE UNA BOTTIGLIA CONTENENTE UN MESAGGIO! COSA PENSATE CI SAREBBE SCRITTO? Il forum non esiste più. Il mio messaggio, grazie ad una amica, invece si è salvato.




Leggi tutto il post...

giovedì 9 ottobre 2008

2

Una storia come tante

Forse era un predestinato, e non nacque prematuro per caso: aveva fretta di vedere il mondo. Come tutti i bambini, si entusiasmava per ogni più piccola scoperta.
Con gli anni imparò a parlare, perdendo la voglia di ascoltare. E nella fretta di crescere smarri l' infanzia e la voglia di giocare.

Era intelligente e capì presto come girava il mondo. Altrettanto rapidamente perse la capacità di stupirsene. Diventato adulto, perse i suoi sogni inseguendo la realtà. Si rese conto che era più facile lasciare da parte la rabbia perchè faceva prima a rassegnarsi. Perse quindi il sorriso tra le amarezze della vita.

Ma gli restava ancora la voglia di amare, così inseguì una donna, lasciando da parte gli amici. Tradendola in seguito, ne perse la stima. La sua era una vita tutta di corsa inseguendo una carriera. Si era venduto l'anima per ottenere denaro e successo. Incapace di accontentarsi, non aveva mai goduto delle piccole cose.

Si era anche fatto molti nemici: dapprima perse il sonno nel tentativo di contrastarli, quindi si giocò la capacità di perdonare tra le voglie di vendetta. Ma persino l'ambizione gli venne a noia con l'appagamento. Cosa fosse l'entusiasmo lo aveva già dimenticato da tempo per consegnarsi all'abitudine.

Infine morì, perché invecchiando aveva perso anche la voglia di vivere. Ma morì soddisfatto: nella sua fretta non si era mai accorto di quante cose si fosse perso per strada.

Leggi tutto il post...