Che cosa resta di una vita sbagliata, di giorni persi per strada, di dubbi irrisolti, di certezze infondate, dei libri letti e degli altri mai aperti, dei film dimenticati e di tutte le illusioni dei nostri giorni peggiori, della pioggia caduta e dei pomeriggi di sole, di tanti litigi con donne perdute, di quelle mai avute e ancora rimpiante, delle storie stanche trascinate a oltranza, delle ore passate guardando il soffitto nella propria stanza, preoccupandoci dell'affitto, le bollette e tante altre sciocchezze, delle bugie dette agli altri e di quelle raccontate a noi stessi, solo per convincerci di essere diversi, dei nostri sbalzi d'umore, della musica sul cui sottofondo abbiamo fatto l'amore, del tempo interminabile speso a cercare parcheggio e del poco che ci siamo concessi nel trovare il coraggio, della sfiga e dei capricci del tempo, dei propositi dispersi nel vento, dei nostri momenti migliori, di tutte le ferite subite e dei lividi che ci siamo procurati da soli, delle insensate paure, dei ridicoli sogni e di tutti i bisogni inventati, dei sorrisi sinceri e di quelli forzati, di troppe parole e delle poche che miravano al cuore?
Anche le parole vagano nel buio, cercano spazi in cui accendere una luce. Infinite parole nascoste da pensieri inespressi si rifugiano nell'immensità dei sogni. Anche le parole vagano nel cielo, cercano silenzi dove essere ascoltate.
domenica 17 aprile 2011
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Cosa resta
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