lunedì 27 luglio 2009

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Una parola, un racconto: TELEFONINO


Fu un'idea geniale. Piuttosto che invadere la Terra, gli invasori preferirono lasciar credere agli umani che erano stati loro stessi a crearli. All'inizio mandarono le razze meno evolute, tanto per non correre rischi, cercando un approccio graduale per permettere a quegli stupidi bipedi di familiarizzare con gli invasori. Ma, al di là di ogni più rosea aspettativa, gli umani erano talmente entusiasti della loro presenza che cominciarono a studiarne tutte le peculiarità, al fine di migliorarne prestazioni e rendimento. In nessuno dei pianeti colonizzati gli schiavi si erano dimostrati così contenti di mettersi al servizio dei nuovi padroni. Li caricano, li coccolano, li servono, li riveriscono, se li portano dappertutto, concedendo loro la possibilità di imparare tutti i segreti del loro mondo, comprese le loro debolezze, tramite servizi multimediali come audio e video. Confessioni in piena regola, date spontaneamente, senza colpo ferire.
Certo, qualche problemino c'è comunque stato. Gli umani sono esseri spesso irrazionali e molto impulsivi, nonché sbadati. Negligenze che sono costate qualche vittima tra gli alieni, sbattuti di qua o di là oppure affogati da gente maldestra o facilmente irritabile. Ma una guerra intergalattica avrebbe sicuramente fatto molte più vittime. Problema comunque destinato a scomparire, in quanto agli umani piace saperli infrangibili e stanno studiando un modo per renderli tali. Gli unici di cui preoccuparsi sono i diffidenti, quelli che dicono che le onde magnetiche sono pericolose. Fortunatamente non hanno ancora scoperto che sono proprio l'arma con cui la razza aliena sta facendo il lavaggio del cervello ai terrestri. Considerando che la conquista della Terra sta procedendo a ritmo sostenuto è probabile che non faranno in tempo a capirlo. Nel 2012, anno in cui è prevista l'invasione totale non potranno farci più nulla. Non avranno più una famiglia, un lavoro, degli amori una vita: resterà loro solo un telefonino di cui essere schiavi.

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