venerdì 19 dicembre 2008

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La vita, il calcio e tutto il resto


Il calcio, uno sport che, con alterne fortune, hanno cantato in tanti. Dicono che ricordi la vita.La stessa di un mediano, “con dei compiti precisi / a coprire certe zone / a giocare generosi” oppure costantemente all'attacco come imporrebbe la coscienza di Zeman , cercando però di sottrarsi a la dura legge del gol, quando fai un gran bel gioco inutilmente, e sono gli altri ad infilartelo in quel posto alla prima occasione. Comunque vada la partita, tu corri, fai tutti i sacrifici possibili sacrifici pur di giocarti le tue chanches. E quelle magari arrivano, sotto forma di un calcio di rigore, oppure ti vengono negate, da una bandierina che ti mette in fuorigioco . Un'opportunità può essere colta al volo oppure sciupata di un soffio, non è dal suo esito che si misura la stoffa di un campione. Però determina il bilancio di un' esistenza, per qualcuno ricca magari di notti magiche, “di sogni, di coppe e di campioni”, per altri di occasioni fallite ed eternamente rimpiante.

UNA VITA DA MEDIANO

Una vita da mediano a recuperar palloni nato senza i piedi buoni lavorare sui polmoni una vita da mediano con dei compiti precisi a coprire certe zone
a giocare generosi
lì,sempre lì
lì nel mezzo
finché ce n' hai stai lì
una vita da mediano
da chi segna sempre poco
che il pallone devi darlo
a chi finalizza il gioco
una vita da mediano
che natura non ti ha dato
né lo spunto della punta
né del 10 che peccato
lì sempre lì
lì nel mezzo
finché ce ne hai
stai lì stai lì
sempre lì
lì nel mezzo
finché ce n' hai
finché ce n' hai stai lì
una vita da mediano
da uno che si brucia presto
perché quando hai dato troppo
devi andare e fare posto
una vita da mediano lavorando come Oriali
anni di fatica e botte e vinci casomai i mondiali
lì sempre lì lì nel mezzo finché ce n' hai stai lì stai lì
sempre lì lì nel mezzo finché ce n' hai finché ce n' hai stai lì

Luciano Licabue
“La vita è una guerra: e a nessuno è permesso fare obiezione di coscienza” dicevano in un film di qualche anno fa, e, a dar ragione a Churchill “gli italiani combattono le guerre come fossero partite di calcio, e le partite di calcio come fossero guerre”. Ci piaccia o meno, sia che i pronostici ci diano favoriti oppure tra gli outsider tutti noi partecipiamo a La copa de la vida.


LA COPA DE LA VIDA
La vida es
Pura pasion
Hay que llenar
Copa de amor
Para vivir
Hay que luchar
Un corazon
Para ganar
Como Cain y Abel
Es un partido cruel
Tienes que pelear
por una estrella
Consigue con honor
La copa del amor
Para sobrevivir y luchar
por ella Luchar
por ella (si!)
Luchar por ella (si!)
Tu y yo!!
Ale, ale, ale
Go, go, gol!!
Ale, ale, ale
Arriba va!!
El mundo esta de pie
Go, go, gol!!
Ale, ale, ale
La vida es
Competicion
Hay que sonar
Ser campeon
La copa es
La bendicion
La ganaras
Go, go, go!
Tu instito natural
Vencer a tu rival
Tienes que pelear
por una estrella
Consigue con honor
La copa del amor
Para sobrevivir y luchar
por ella Luchar por ella (si!)
Ricky Maritin

(traduzione)

La vita è passione pura
bisogna riempire la coppa di amore
per vivere bisogna lottare
un cuore per vincere.
Come Caino e Abele e una partita crudele
devi combattere per una stella
ottieni con onore la coppa dell’amore
per sopravvivere e lottare per lei...
lottare per lei.. lottare per lei...
Tu ed io!! Ale, Ale, Ale!
vai vai vai! Ale, Ale, Ale!
arriva fino in fondo!
Il mondo è ai tuoi piedi
vai vai vai! Ale, Ale, Ale

La Vita è competizione,
bisogna sognare di essere campioni
la coppa è la benedizione
la vincerai, vai vai vai!
Il tuo istinto naturale
ti fa vincere il tuo rivale
devi combattere per una stella
Ottieni con onore la coppa dell’amore
per sopravvivere e lottare per lei...
lottare per lei... lottare per lei...
Tu ed io!! Ale, Ale, Ale!
vai vai vai! Ale, Ale, Ale!
arriva fino in fondo!
Il mondo è ai tuoi piedi vai vai vai!
Ale, Ale, Ale Come Caino e Abele
e una partita crudele
devi combattere per una stella,
ottieni con onore la coppa dell’amore
per sopravvivere e lottare per lei...
lottare per lei.. lottare per lei....
Tu ed io!! Ale, Ale, Ale! vai vai vai!
Ale, Ale, Ale! Tu ed io!!
Ale, Ale, Ale! vai vai vai!
Ale, Ale, Ale!
arriva fino in fondo!
Il mondo è ai tuoi piedi
vai vai vai! Ale,
Ale, Ale arriva fino in fondo!
Il mondo è ai tuoi piedi
vai vai vai Ale, Ale, Ale
Ed è così che mi è venuto in mente: se la vita è come una partita di calcio allora, consapevolmente o meno, la affrontiamo con formazione e tattiche. Ammetto di sentirmi più una riserva piuttosto che di far parte dell' undici titolare, e di non aver mai capito bene in che ruolo io giochi ma forse il vero problema è un altro: capire chi siano i miei compagni di squadra. Ce ne dovrebbero essere almeno 10, da qualche parte, più un possibile allenatore e magari anche il personal trainer.

LA LEVA CALCISTICA DELLA CLASSE

Sole sul tetto dei palazzi in costruzione,
sole che batte sul campo di pallone
e terra e polvere che tira vento
e poi magari piove.
Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore.
Un giocatore lo vedi dal coraggio
dall'altruismo e dalla fantasia…
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai
di giocatori tristi che non hanno vinto mai
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
e adesso ridono dentro al bar
e sono innamorati da dieci anni
con una donna che non hanno amato mai,
chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai...

Nino capì fin dal primo momento,
l'allenatore sembrava contento allora,
mise il cuore dentro alle scarpe
e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato,
accanto al piede rimaneva incollato
entrò nell'area e tirò senza guardare
e il portiere lo fece passare.
Ma Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore
un giocatore lo vedi dal coraggio
dall'altruismo e dalla fantasia…
na na na na na na na na
Il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette
quest'altro anno giocherà con la maglia numero sette.

Francesco De Gregori

Dopo averci riflettuto un po', ispirandomi alle mie esperienze personali, mi sono venuti in mente alcuni nomi. Iniziamo dal ruolo più difficile, quello del numero 1, una persona che spesso dà fiducia, sicurezza, sostegno e voglia di continuare a giocare la partita. Quella che quando manca, si sente, e parare i colpi della vita diventa maledettamente più complicato. Il ruolo del portiere lo vedo simile a quello della propria donna.
LA DURA LEGGE DEL GOL

Chi le ha inventate le fotografie
chi mi ha convinto a portar qui le mie
che poi lo sappiamo scattan le paranoie.
Le facce nella foto accanto a noi
entrate nelle nostre vite e poi
scappate di corsa per non tornare mai.
Quanti in questi anni ci han deluso
quanti col sorriso dopo l'uso ci hanno buttato.
Si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco e all'improvviso dice
Voi non capite un cazzo è un po' come nel calcio.

È la dura legge del gol
fai un gran bel gioco però
se non hai difesa gli altri segnano
e poi vincono.
Loro stanno chiusi ma alla prima opportunità
salgon subito e la buttan dentro a noi
la buttan dentro a noi.

Da queste foto io non lo direi
che di tutta sta gente solo noi
siam rimasti uniti senza fotterci mai.
Sull'amicizia e sulla lealtà
ci abbiam puntato pure l'anima
per noi che l'ha fatto chi per noi lo farà.
Quanti in questi anni ci han deluso
quanti col sorriso dopo l'uso
ci hanno buttato.
Si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco all'improvviso dice:
Voi non capite un cazzo è un pò come nel calcio.

È la dura legge del gol
fai un gran bel gioco però
se non hai difesa
gli altri segnano e poi vincono.
Loro stanno chiusi ma alla prima opportunità
salgon subito e la buttan dentro a noi
la buttan dentro a noi.
Il tipo con il cappellino blu
dei New York Yankees quello lì sei tu
mi sa che anche al cesso te lo tenevi su
E quella nella foto accanto a te
non è il fenomeno della tua ex
quella che diceva: Scegli: o loro o me.
Quante in questi anni ci han deluso
quante ci hanno preso
e poi di peso ci hanno buttato.
Si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco fa un sorriso
e dice: Noi abbiam capito tutto
è un pò come nel calcio.

È la dura legge del gol
gli altri segneranno però
che spettacolo quando giochiamo noi
non molliamo mai.
Loro stanno chiusi ma
cosa importa chi vincerà
perché in fondo lo squadrone siamo noi
lo squadrone siamo noi

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Stabilito il portiere, va organizzata la difesa. Il ruolo dei difensori centrali è naturalmente affidato ai genitori, perché i primi a proteggerti, quando le cose vanno male, in genere sono loro. E poi c'è la musica.La musica non sarà una persona, ma svolge un ruolo simile a quello di un terzino sulle fasceil quale aiuta a difendersi dai momenti peggiori, ma ha anche il compito di scuotere le squadra, incoraggiandola ad andare avanti, osare, attaccare, senza perdersi d'animo se le cose non vanno come dovrebbero. E dal momento che non mi piaceva l'idea di mettere solo il cantante preferito come simbolo della categoria, meglio indicarci la musica nel suo complesso. Il datore di lavoro ha un ruolo arcigno come quello di un libero, probabilmente ha anche la fascia di capitano visto che ti tocca ascoltare quello che dice e, dal momento che è lui a pagare, piaccia o meno, anche lui fa parte della difesa.
LA COSCIENZA DI ZEMAN

E' una torrida sfida
ideologicamente proibita
agli schemi d'attacco
il palazzo risponde col tacco.
Ma il tempo sta scadendo ormai
tieni palla dai...
il pareggio mai...
tu non lo firmerai...
Perché non cambi mai,
il sogno è ancora intatto e tu lo sai
perché non cambi mai
il sogno non si avvera quasi mai.
No non è una partita
volgarmente si chiama corrida
c'è la testa del toro
e nessuno ti chiede perdono.
La folla sta impazzendo ormai
all'attacco vai...
in difesa mai...
tu non ti fermerai...
Perché non cambi mai
il sogno è ancora intatto e tu lo sai.
Perché non cambi mai
il sogno non si avvera quasi mai.
La folla sta impazzendo ormai
all'attacco vai...
in difesa mai...
tu non ti fermerai...

Antonello Venditti
Il ruolo del mediano, di quello che, secondo Licabue, gli tocca lavorare sui polmoni con compiti precisi potrebbe toccare a te e quelli come te, tipo il tuo collega. A proteggere il centrocampo ci metto anche l'auto, anche se come la musica, non è una persona, ed in fondo non so neanche bene abbia voluto metterla in squadra. Ma ci sono oggetti come un computer, un cellulare, la prima chitarra o uno strumento musicale a cui ci si lega tantissimo, diventano un elemento determinante della propria vita. Tra tutti quelli citati, preferisco l'auto, come simbolo d'indipendenza. A questo punto non resta che l'attacco.

FUORIGIOCO

Come in un sogno stupendo
mi arriva un pallone volando
un millimetrico lancio
è da un po' che lo stavo aspettando
so che sono un campione
non posso, non posso sbagliare
è la mia grande occasione
stavolta io devo segnare
e arriva un fischio alle spalle
congelandomi il sangue
l'uomo nero ha fischiato
bastardo...venduto...

Sono fuori gioco...
non c'ero...non c'ero...
sono fuori gioco...
non c'ero...davvero...
Sono fuori gioco
dentro a un lurido gioco
che ti inganna per niente
e ti vende per poco.

Ammazzerò il guardalinee
lo aspetterò fuori dal campo
avrò la soddisfazione
mi chiederà scusa gridando
e guarderò la moviola
ritornerò indietro al momento
in cui si è fermato il mondo
a quel maledetto secondo,
in cui da dietro le spalle
congelandomi il sangue
l'uomo nero ha fischiato
bastardo...venduto...

Sono fuori gioco...
non c'ero...non c'ero...
sono fuori gioco...
non c'ero...davvero...
sono fuori gioco
dentro a un lurido gioco
che ti inganna per niente
e ti vende per poco
Sono fuori gioco...
non c'ero...non c'ero...
sono fuori gioco...
non c'ero...davvero...
sono fuori gioco
dentro a un lurido gioco
che ti inganna per niente
e ti vende per poco.

Adesso ferma un momento
mi guardo allo specchio ridendo,
ho avuto guerre più grosse
ho preso di quelle batoste
e non sarà una partita
a farmi odiare la vita,
non è mica finita domani,
domani riparto
un nuovo fischio d'inizio
perché vivere è un vizio
non sarà una tempesta a fermarmi...
a fermarmi

Sono fuori gioco...
non c'ero...non c'ero...
sono fuori gioco...
non c'ero...davvero...
sono fuori gioco
e dentro a un lurido gioco
che ti inganna per niente
e ti vende per poco
Sono fuori gioco...
non c'ero...non c'ero...
sono fuori gioco...
non c'ero...davvero...
sono fuori gioco
e dentro a un lurido gioco
che ti inganna per niente
e ti vende per poco
Sono fuori gioco.

Filippo Malatesta
L'attacco, ovvero quelli da cui derivano le soddisfazioni più grandi. Naturale metterci gli amici, od almeno l'amico per la pelle nel ruolo della punta. Il fantasista credo sia invece la persona che ammiri, quella che ti delizia con la sua inventiva, quella da cui piace prendere ispirazione e si farebbero carte false pur di somogliargli. Potrebbe essere chiunque. Magari un attore, il tuo scrittore preferito, un cantante o chiunque altro, come l'anziano vicino di casa che ha vissuto 40 anni di amore vero e felice con la propria moglie, ed ancora ti chiedi come ci sia riuscito.
TU CORRI

Ehi, questa mattina giù al parco, sai si parlava di quando
ci si allenava nel fango e il mondo lo si scopriva giocando,
ricordi il tipo che parlava poco, lui già vedeva il suo scopo,
dentro lo sguardo bruciava quel fuoco, amava il gioco,
amava il suo pallone, viveva per diventare il migliore,
lo si chiamava il campione,
sembrava un uomo con le sue scarpette addosso,
guardava avanti fisso e diceva a se stesso:

Ci sei solo tu, con quella porta davanti
(e un tiro da segnare che aspetta per svelarti se...)
tu ti fai i sogni per cui tu corri
(li meriti davvero o son solo illusioni folli!)
Solo tu e quella porta più in là
(sotto i fischi di tutti quando quel tiro non va)
particolari sciocchi (se pari si vede dagli occhi)
niente paura tu corri, tu corri
niente paura tu corri

In questa vita niente è dato per niente, diceva continuamente
quel ragazzino già grande coi sogni d´adolescente,
nel campetto tra i palazzi si allenava al mondo
metteva il cuore sul campo e mostrava il suo talento,
attento ad ogni appunto dell´allenatore,
cresceva col suo pallone, la stoffa del giocatore,
un campione coi sogni impressi negli occhi,
suo padre là sugli spalti si rivedeva in carriera
quando giocava ai suoi tempi,
per non deluderlo fece un provino e subito
si ritrovò con un contratto in fronte a un grande pubblico,
vide i suoi sogni realizzati in un lampo,
il ragazzino ora è un uomo che da spettacolo in campo,
ed è l´orgoglio del padre, di tutta la famiglia,
negli occhi lo stesso fuoco e quando combatte nell´area,
mette la voglia, fantasia, altruismo per la sua squadra,
mentre ripete a se stesso cercando la sua vittoria:

Ci sei solo tu, con quella porta davanti
(e un tiro da segnare che aspetta per svelarti se... )
tu ti fai i sogni per cui tu corri
(li meriti davvero o son solo illusioni folli!)
Solo tu e quella porta più in là
(sotto i fischi di tutti quando quel tiro non va)
particolari sciocchi (se pari si vede dagli occhi)
niente paura tu corri, tu corri Solo tu . . .
sotto i fischi di tutti se quel tiro non va . . .
niente paura, tu corri...
Mentre dall´alto dei gradini, per bambini ed ultras,
sei uno che ama tutto quello che fa,problemi non ha,
che non fatica, tu sai che non è così
ma quello guarda la tua vita da là in fondo, che ne sa
di chi rovina quello per cui tu vivi,
attaccanti sorridenti, finti e spenti
trasformati in bimbi, col conto pieno e un matrimonio sincero,
o con donne che mai hanno amato davvero,
ecco perché fermarsi qui è troppo facile ormai,
e dire basta così ti rende fragile sai,
ora che quello che ha, non brilla più come oro,
non pensa a farsi donne ipocrite
tu dentro non sei come loro,
non è la grana che ti spinge, ma è la voglia,
di essere un nome inciso a fuoco nella storia,
come una luce da seguire,
con la stessa frase in testa impressa fino alla fine:
Ci sei solo tu, con quella porta davanti
(e un tiro da segnare che aspetta per svelarti se... )
tu ti fai i sogni per cui tu corri
(li meriti davvero o son solo illusioni folli !)
Solo tu e quella porta più in là
(sotto i fischi di tutti quando quel tiro non va)
particolari sciocchi (se pari si vede dagli occhi)
niente paura tu corri, tu corri niente paura tu corri
Solo tu . . . solo tu . . .
sotto i fischi di tutti se quel tiro non va,
particolari sciocchi . . .
se pari si vede dagli occhi . . .
niente paura tu corri.

Gemelli DiVersi
Manca ancora la seconda punta, ed infatti a me spesso sembra che la mia squadra sia in inferiorità numerica. Ci vorrebbe quello che non appare quasi mai nel vivo del gioco, ma la mette dentro quando serve. Un ruolo che, per chi ancora li ha, ricoprono ad esempio i nonni. Capita che li si cerchi poco, eppure sanno essere fondamentali. O un fratello, una sorella, un amico di lunga data, persino un direttore di banca, se ti concede un prestito in cui non gli davi adeguate garanzia. Insomma, la seconda punta è quello che ti risolve le situazioni difficili.
UN' ESTATE ITALIANA

Forse non sarà una canzone
a cambiare le regole del gioco
ma voglio viverla cosi
quest' avventura senza frontiere
e con il cuore in gola
e il mondo in una giostra di colori
e il vento accarezza le bandiere
arriva un brivido e ti trascina via
e sciogli in un abbraccio la follia.

Notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un' estate italiana
e negli occhi tuoi
voglia di vincere
un' estate,
un avventura in più.

Quel sogno che comincia da bambino
e che ti porta sempre più lontano
non è una favola
e dagli spogliatoi
escono i ragazzi e siamo noi.

Notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un'estate italiana
e negli occhi tuoi
voglia di vincere
un' estate
un avventura in più.
Notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un'estate italiana
e negli occhi tuoi
voglia di vincere
un' estate
un' avventura in più
un' avventura
un' avventura in più
un' avventura goal!

Gianna Nannini feat Edoardo Bennato
E poi c'è la panchina, dove, tra gli altri, deve per forza esserci l'allenatore. Quello di cui segui i consigli, il tipo che ha detto le parole giuste al momento giusto, in pratica il tuo maestro di vita. Il tipo i cui discorsi ti porterai dietro tutta la vita.
Ogni maledetta domenica si vince o si perde. Ma bisogna vedere se si vince o si perde da uomini. Mezzo passo fatto un po' in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate. Mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e mancate la presa. Ma i centimetri che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi, ci sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo. In questa squadra si combatte per un centimetro. In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro. Perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere e morire.

Al Pacino in "Ogni maledetta domenica"


Quindi ci sono gli altri, ovvero tutti quelli che non hai messo in campo, ma sarebbero pronti ad intervenire o potrebbe comunque accadere di averli in squadra in futuro, come gli altri parenti, gli amici e i colleghi che verranno. Del resto il campionato è lungo, e c'è sempre bisogno di rinforzi. Basta guardare gli avversari: la solitudine, le giornate storte, il conto in banca, le bollette, la dieta, il tempo, la burocrazia italiana, il traffico, le illusioni, i rompiballe, la gelosia, l'apatia, l'indifferenza, la violenza, ecc. Ovvero, uno squadrone.

"Nessuno dei momenti che la gente descrive come i migliori della propria vita mi sembrano analoghi. Dare alla luce un bambino dev'essere straordinariamente emozionante, ma di fatto non contiene l'elemento cruciale della sorpresa, e in tutti i casi dura troppo a lungo; la realizzazione di un'ambizione personale - una promozione, un premio, quello che vuoi - non presenta il fattore temporale dell'ultimo minuto, e neppure l'elemento di impotenza che provai quella sera. E cos'altro c'è che potrebbe dare quella subitaneità? Una grande vincita al totocalcio, forse, ma la vincita di grosse somme di denaro va a toccare una parte completamente diversa della psiche, e non ha niente dell'estasi collettiva del calcio. E allora non c'è proprio niente che possa descrivere un momento così. Ho esaurito tutte le possibili opzioni. Non riesco a ricordare di aver agognato per due decenni nient'altro (cos'altro c'è che sia sensato agognare così a lungo?), e non mi viene in mente niente che abbia desiderato da adulto come da bambino. Siate tolleranti, quindi, con quelli che descrivono un momento sportivo come il loro miglior momento in assoluto. Non e' che manchiamo di immaginazione, e non è nemmeno che abbiamo avuto una vita triste e vuota; è solo che la vita reale è più pallida, più opaca, e offre meno possibilità di frenesie impreviste".

"Mi innamorai del calcio come mi sarei poi innamorato delle donne: improvvisamente, inesplicabilmente, acriticamente". Nick Hornby in Febbre a 90°


Trovata la formazione quindi, resta da chiedersi quale tattica adottare. C'è chi ha il coraggio per andare all'attacco sempre e comunque, chi preferisce il catenaccio e chi se la gioca a viso aperto. In linea di principio, non sarei contrario ad applicare nessun modulo, nemmeno il 5-5-5 di Lino Banfi o l' indimenticabile formula del Professor Scoglio, secondo cui la formula del calcio è spazio per tempo diviso 2... ma considerando la netta differenza tra il valore della squadra che ho formulato e quella avversaria, credo non mi rimanga altra scelta che
                     

...palla lunga e pedalare.

1 commento:

  1. Ti lascio qui tutti i miei migliori Auguri...che arrivino i regali che più desideri sia per questo Natale che per il Nuovo Anno.
    Soprattutto tanto amore e filicità!
    ababarbra

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