sabato 3 luglio 2010

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Nel limbo

E’ sabato. Come in un qualsiasi altro sabato di inizio estate tutto scorre uguale. Caldo infernale. Pochi turisti. Città da tempo trasformata in un eterno cantiere dalla speculazione edilizia. Traffico. Gente allegra perché oggi non lavora. Gente che lavora, ma comunque allegra perché è sabato. Ragazzi o famiglie intere che vanno al mare. Centri commerciali affollati. Tutto come al solito. Ad essere insolito sono io. Oddio, non che sia cominciata oggi, mi ci sento già da un po’.
Ho trenta anni. Beh, non proprio, ma quasi.

La mia vita è sempre stata un caos, e da questo ne ho sempre tratto motivo d’orgoglio.
La mia casa, una vergogna per qualsiasi essere umano. Piatti scrostati dove le formiche girano allegramente anche d’inverno. Lenzuola mai cambiate. Mutande in giro. Calzini a terra. Water più simile ad una fogna che ad un cesso., per non parlare dell’odore. Pila della biancheria sporca, una montagna maleodorante. Vestiti puliti e stirati, tre o quattro in tutto. Polvere dappertutto. Due gatti che vivono con me, abituati a tutto questo. Fino a oggi.
Oggi casa mia è insolitamente pulita. Butto ancora i calzini a terra la sera, ma li raccolgo la mattina presto per metterli nel cesto della biancheria. Niente mutande sporche in giro, eppure non era raro persino trovarle sulla tovaglia del tavolo da pranzo. I mobili, lucidi. I vetri di casa, splendidi. Il pavimento ha anche la cera. La cucina è in condizioni perfette. Il bagno profuma.

Non ho assunto una colf. Poco per volta, stranamente ed inconsciamente, sono diventato più ordinato. Stamattina mi sono svegliato con l’intenzione di rimettere la casa a nuovo, ma lo era già. Mancava giusto un po’ di spesa. Ho fatto anche quella.
Qualcuno potrebbe anche illudersi che io stia maturando, magari pensando qualcosa del tipo “finalmente…ha trenta anni…era pure ora!”, ma so che non è così.
E’ vero, ho trenta anni, non sono più un ragazzino, ed in qualche modo la vita mi impone scelte responsabili. Ma so che la maturità non c’entra. Non l’ho ancora raggiunta, e non so se accadrà mai.

Mi sento piuttosto in una specie di limbo. Lontano dagli atteggiamenti dei ventenni, dal loro modo di pensare, di condurre la vita, di fregarsene di tutto, ma anche lontano da, come si usa dire “mettere la testa a posto”, lontano dalle scelte impegnative, lontano dal sapere cosa voglio fare di questa mia esistenza, lontano dal voler sistemare tutto ciò che non quadra.

Ho scritto questo pezzo 5 anni fa, all soglie dei 30 anni. Nel frattempo la mia vita ha subito qualche cambiamento. Non ho più le due gatte, e condivido l'appartamento con una donna. Certi eccessi non li raggiungo più, ma solo perché sarebbero una mancanza di rispetto nei suoi confronti. Le gatte non se ne lamentavano, una donna lo farebbe. Ma tutto questo non c'entra. Il problema è che, nonostante siano passati 5 anni, io continuo a sentirmi così, in quella specie di limbo, tra i non più ragazzini e i non ancora maturi. E non riesco a trovare l'uscita.

Una porta aperta sull'infinito

3 commenti:

  1. Era chiaro che solo una donna poteva mettere ordine in casa tua... :) anche se non lei direttamente... ma per lei.
    Auguri per la maturitá, non accettata ma... che tu lo voglia o no, gli anni passano, anche se noi cerchiamo di correre all'indietro.
    Saluti.

    Ross.

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  2. Non è che non l'abbia accettata, lo farei pure, ma sento di non aver ancora varcato la soglia che dovrebbe portarmici. Anzi, come detto nel post, non ho ancora capito dove sia.

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  3. hi, how are you?
    do you like African food?

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